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Design Architects:
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THE PROJECT // IL PROGETTO
“Parole in libertà”
[…] Abbiamo immaginato innanzitutto un intervento di restauro puntuale e rigoroso per ridare valore alle qualità storico artistiche dell’edificio, inserendo al suo interno, compatibilmente con la struttura e gli spazi, le funzioni necessarie legate alla realizzazione della “casa della fotografia” […] lo spazio viene inteso come una successione di stanze di percorsi di visuali-prospettive in cui il visitatore entra in contatto e interagisce con le diverse installazioni, spazi e usi […] il percorso che inizierà al piano della città e si concluderà al terzo livello, sopra la città, attraverserà tutto il corpo di fabbrica, in un continuo rimando di relazioni con l’esterno, con il paesaggio.
[…] Abbiamo liberato l’edificio da quegli interventi che negli anni hanno appesantito e celato la bellezza delle varie sale, andando a riscoprire gli spazi più suggestivi mentre in un solo caso, mettendo in luce la struttura lignea del solaio originale, abbiamo aperto nuove inaspettate prospettive all’interno dell’edificio.
[…] Rimuovendo il piccolo soppalco del primo scantinato abbiamo ridato il giusto valore a quell’angusto cantinato, lo spazio si riappropria cosi della sua identità complessiva. […] in questo spazio ricaviamo la camera oscura della casa della fotografia. Ne riproponiamo in chiave contemporanea il concetto, luogo del silenzio della calma, della relazione unica tra fotografo e fotografia. Uno spazio in cui dedicarsi alla meditazione e all’osservazione dei vari processi di riproduzione fotografica.
[…] le istallazioni saranno legate la tempo, come la macchina fotografica è legata al concetto di tempo di esposizione e apertura del diaframma. Istallazioni che potranno cambiare nel corso della giornata e potranno interagire con il visitatore, unico protagonista della scena espositiva, soggetto libero di muoversi e interagire in modo arbitrario con i diversi spazi.
[…] per contrappunto, nell’ultimo livello di questa grande macchina, la luce sarà protagonista. Fasci di luce regolati attraverso i vari abbaini inonderanno la sala […] Il valore della luce nella fotografia verrà qui illustrato e realmente dimostrato. Attraverso l’apertura maggiore o minore delle aperture nel tetto si avrà un ambientazione sotto esposta o sovra esposta; quale luogo migliore se non quello dedicato ai workshop di apprendimento […] non solo, diventano spazi per esposizioni temporanea e performance di artisti o atelier per giovani artisti.
‘"Se solo aveste potuto vederlo! Non inseguo più ombre, come mi avevate dissuaso dal fare. La mia casa è piena di vapori, cornici e vetri intagliati, e nella villetta è all’opera un giovane e alacre indiano. Dove prima c’erano buchi nel tetto, ora ci sono finestre e tendaggi neri, pulegge e leve. Quel ragazzo si può definire il maestro della luce. Riesce almeno in parte a controllare la capricciosa luce di quest’isola….".Lettera di Catherine Colebrook a Sir John Holland, 19 dicembre 1837’ da LUCE PROIBITA di David Rocklin 2011
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La Casa della Pesa si trova in un nodo davvero strategico del tessuto urbano, aperta su Piazza del Grano da un lato, si affaccia all’incrocio tra via dei Portici e vicolo della Pesa dall’altro. Questi due assi collegano Piazza Erbe e Piazza Municipio mentre formano una sorta di triangolazione con Piazza Walther.
Il ruolo collettivo che si attribuisce alla Casa della Fotografia richiede un approfondimento sulle interrelazione precise che l’edificio può attivare con quello che è il contesto, sia fisico che culturale, di riferimento.
Dunque il rapporto con lo spazio aperto, con il sistema delle piazze urbane e dei portici, diventa tema fondamentale per attivare nuove sinergie.
Piazza del Grano
i diversi percorsi urbani da piazza Walther,
da piazza Municipio,da piazza delle Erbe,
dal vicolo che collega via Streiter a via Portici
confluiscono in questa nuova centralità che è la
casa della fotografia
Vicolo della pesa
si riqualifica il vicolo della pesa
attivando nuove relazioni con il
piano terra del corpo di fabbrica
e valorizzando suggestive prospettive
sulla città ai livelli superiori
Le vetrine su via Portici
l museo affaccia con quattro grandi
“vetrine” su via Portici, si ribalta il
punto di vista, la cornice delle arcate
fotografa il passaggio delle persone
in una sorta di metafora fotografica
Ingresso alla casa della fotografia
l’ingresso principale si apre contemporaneamente
alla piazza e sui portici, diventando luogo di
passaggio, diaframma tra la città e il nuovo spazio
dedicato alla fotografia
bar - internet point wifi gli spazi dedicati al relax ed alla ristorazione si
affacciano sulla piccola Piazza del Grano
conferendo una nuova identià a questo luogo
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